Le Terre Arnolfe

Un lago artificiale nascosto in una valle incantata, un borgo fantasma affascinante e  solitario, chiese antiche, roccaforti e borghi, testimoni di un’epoca d’oro antica ma non dimenticata.

Questo sono le Terre Arnolfe!

Nascosta tra le pieghe dei Monti Martani e dei boschi fitti e misteriosi, troviamo questa terra, incontaminata e pura, un tempo crocevia tra alcuni dei più importanti centri del sud dell’Umbria, pronta a svelarsi in tutta la sua incredibile magia.

Posta in un triangolo che comprende Todi e Spoleto a Nord e Terni a sud, questa terra, che prendeva il nome di un importantissimo feudatario Longobardo della zona, Arnolfo appunto, attraversata dai Monti Martani, è custode di una serie di incredibili meraviglie. 

Risalendo la provinciale 418 che collega Spoleto ad Acquasparta, troviamo vari accessi ad alcuni dei luoghi più belli delle Terre Arnolfe. 

Il lago di Firenzuola 

Proseguendo sulla provinciale in direzione Spoleto, troveremo poco dopo sulla destra le indicazioni per la  Diga di Arezzo , altra perla nascosta delle Terre Arnolfe.

Da qui potremo raggiungere vari luoghi del territorio attraverso strade bianche ma ben tenute. La nostra escursione parte dal borgo di Macerino che dista dalla provinciale 418 circa dieci chilometri.

Parcheggiando ai piedi dell’ antico borgo medioevale, anch’esso scrigno di epoche passate e gloriose, parte un lungo percorso ad anello che permette di godere appieno degli spettacolari panorami della zona.

Lasciandosi alle spalle Macerino, camminando su strada sterrata lungo campi coltivati e circondati da boschi rigogliosi, troveremo il borgo di Fogliano con la sua suggestiva ed antica chiesa di San Michele Arcangelo.

Lungo il percorso potremo ammirare il panorama verso i Monti Martani e individuare i borghi arroccati di Messenano e Firenzuola, antico castello dominante del territorio, che si affacciano nella nostra direzione.

Attraversando tutto il paese di Fogliano e scendendo alle sue spalle nella mulattiera che pian piano si stringe in un vero e proprio sentiero, scenderemo in basso nella valle dove giunti quasi in fondo scorgeremo, in una pianura verde e rigogliosa, la sagoma antica e affascinante de piccolo borgo di Arezzo, con la sua secolare torre difensiva, attorno alla quale si è sviluppato il piccolo agglomerato di abitazioni.

Segno questo di essere giunti quasi a destinazione ed infatti poco dopo inizieremo a scorgere tra la fitta vegetazione, il verde smeraldo della purissima acqua del lago di Firenzuola. 

 

Costruito negli anni ‘60 per modulare le piene del torrente Marroggia, venne poi destinato anche all’irrigazione delle coltivazioni, funzione che svolge ancora oggi. Nonostante sia situato in un territorio non distante da centri importanti, in primis Spoleto, resta celato nelle pieghe delle Terre Arnolfe e fatta eccezione per alcuni appassionati di pesca, si può godere della sua bellissima vista facilmente in assoluta solitudine. 

 

Il percorso ci farà camminare sul lato sinistro del lago, con Messenano e Firenzuola che dominano dall’altro lato, e si potrà risalire quindi attraverso boschi e affascinanti radure, di nuovo al borgo dì Macerino.

Difficoltà

Media (E)

Lunghezza

14 Km

Dislivello

420 metri 

Durata

5 ore

Il Castello e Lucrezia

 

Ma prima di ripartire dall’affascinante lago, non ci si può non soffermare in un sito posto proprio a fianco alla Diga di Arezzo, quasi completamente avvolto e nascosto dalla vegetazione e dal tempo trascorso.

Un grandissimo complesso in pietra, non visitabile perché evidentemente pericoloso, rovinato da secoli di terremoti e abbandono, si lascia intravedere tra i raggi di sole che a fatica attraversano le piante. 

Se in un primo momento si ha la sensazione di trovarsi di fronte a delle semplici ‘rovine’ , guardando meglio è ben presto evidente che si tratta di una struttura enorme. Un castello di controllo del territorio che, si narra, nel suo periodo di massimo splendore poteva vantare più di settanta stanze e dare ospitalità a molte decine di persone.

Il Castello di Arezzo, meglio noto come ‘Il Palazzaccio’

Nato come presidio militare, in età rinascimentale vide una trasformazione in vera e propria dimora nobiliare e su una delle porzioni di pareti rimaste ancora in piedi, si possono scorgere residui, perfettamente conservati, di splendidi affreschi dell’epoca.

Luogo di ritrovo per i nobili del territorio, vanta tra i suoi più importanti visitatori una giovane donna importantissima, che vede ancora oggi perdurare imperterrite le leggende nere create sul suo conto: Lucrezia Borgia.

Leggende pressoché totalmente fasulle e legate più alle colpe del padre, Papa Borgia, e alla cancellazione storica del suo nome da parte dei suoi nemici, piuttosto che a delle vere ‘colpe’ della giovane Lucrezia.

Di fatto però, anche in queste terre che lei tanto amava e dove spesso scappava, forse proprio da una vita nella quale era più vittima incolpevole che aguzzina, la sua leggenda di donna micidiale e spietata ha avuto la meglio.

La leggenda del luogo narra che, da predatrice insaziabile, attirava in questo castello molti dei suoi tanti appassionati amanti e, una volta stanca del malcapitato di turno, li uccideva abbandonandone i corpi nelle segrete del castello.

Ancora oggi, in alcune notti particolari, si udirebbero correre tra le rovine del castello i lamenti di queste povere anime dannate …

Consigli e Avvertenze

Trattandosi di percorsi quasi totalmente privi di punti di ristoro, si consiglia assolutamente di intraprendere il cammino muniti di calzature adeguate, abbigliamento tecnico e consono ad escursioni di montagna, abbondante acqua per ogni partecipante all’escursione.

Si sconsiglia di effettuare i percorsi a ridosso del periodo estivo per il possibile caldo eccessivo e durante i periodi di caccia in inverno.

Prendendo come punto di partenza il borgo di Macerino, si può facilmente trovare ristoro e possibilità di dormire presso il 

Ristorante La Fontana nel centro storico

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Il Sapore dell’Umbria sono anche loro …     Le Terre Arnolfe❤️